I Venerdì del Merletto: i tomboli delle maestre di Pellestrina a Palazzo Mocenigo
Il ticchettio del legno dei fuselli sul tombolo, i fili tirati e fermati dagli spilli. Nelle sale di Palazzo Mocenigo, la mattina del 26 luglio risuonavano i rumori dell'arte del merletto. Centro tavola candidi, quadri, ma anche un costume da bagno, bracciali e persino delle décolleté tacco dodici. Il museo che racconta la storia del tessuto e del costume è diventato oggi la sede più appropriata: perché l'antica lavorazione si applica anche agli abiti; perché essa è a tutti gli effetti un'arte che va mostrata ed esposta, antica e moderna al contempo.
"Quello che vediamo in questa sala è un'arte antica ma i merletti delle maestre di Pellestrina sono riletti anche in chiave moderna: non ci sono solo preziosi centrotavola, ma pure pezzi di grande contemporaneità" ha sottolineato la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, girando tra le merlettaie dell'A.C.S. Murazzo di Pellestrina, già al lavoro, e in mezzo a merletti che possono essere indossati: dalle décolleté da Red carpet all'elegante copricapo, dalle pochette da sera ai bracciali, al bikini candido. Tutti pezzi che sono opere d'arte.
Quella di stamane è stata una dimostrazione dal vivo della grande maestria delle lavoratrici al tombolo, che rientra negli appuntamenti della Biennale del Merletto, che approda alla quarta edizione, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia: "Una iniziativa che valorizza e promuove quest'arte. L'associazione di Pellestrina partecipa alla rete del merletto con i musei civici e i comuni, infatti, per contribuire al percorso nazionale della candidatura Unesco del merletto italiano" ha continuato la presidente del Consiglio.
E il contributo delle merlettaie di Pellestrina all'obiettivo Unesco è senza dubblo importante: lo scorso 14 giugno hanno vinto il premio nazionale "Un merletto per Venezia 2024" che aveva per tema la favola. Il lavoro vincitore, che racconta una favola inedita, scritta dai bambini veneziani sulla pacifica e benefica coesistenza di Pinna Nobilis con Granchietto e Gambero, rappresenta proprio i personaggi principali, lavorati con filo di cotone colorato, assieme a dell'esile filo metallico.
All'appuntamento era presente anche il consigliere delegato ai Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa Marta, orgoglioso delle maestre che tramandano un'arte del XVI secolo: "Queste artiste artigiane sono la nostra memoria storica e stanno tramandando l'antica arte del merletto alle generazioni più giovani, con dei corsi e delle vere lezioni alle scuole medie Loredan".
Tra le opere "in mostra" anche il merletto vincitore del XIII concorso internazionale di "Bolsena ricama", dal titolo "Fiori spontanei tra mare e Laguna". In pratica la foto aerea dell'isola di Pellestrina, con i fiori autoctoni a coprire la lingua di terra. Un merletto ammirabile anche "a rovescio" dove riesce a mostrare la morfologia di Pellestrina e la posizione tra mare e Laguna.
Ilaria Pascali