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Quante attrici sono state dimenticate dalle generazioni degli ultimi decenni. Maria Devis come altre non meritano l’oblio!

mariaLe dive al tempo del regime non hanno avuto tutte vite facili. Se Luisa Ferida e Doris Duranti hanno pagato con prezzi altissimi il loro rapporto col fascismo, c'è un'altra protagonista dei telefoni bianchi che ha vissuto momenti tragici durante il periodo bellico. Lei è Maria Denis e il suo destino è legato a quello del grande regista Luchino Visconti. Maria Ester Beomonte nasce in Argentina da genitori italiani e quando ha solo 9 mesi rientra in Italia a causa di una grave malattia del padre. Ha solo 16 anni quando la sua giovane bellezza viene notata dal regista Piero Francisco che la dirige in un cortometraggio. Ma é il più famoso Amleto Palermi che le dà la possibilità in un vero e proprio film nel 33. Per tutti è Maria Denis, cognome con ambizioni un po' estero file ma di impatto sul pubblico. Chi la dirige nel terzo film, "Treno popolare" è Raffaello Matarazzo che nel secondo dopoguerra dirige i famosi melodrammi della coppia Nazzari/Sanson. Ma il film della svolta per Maria è datato 1939,ha la firma di Goffredo Alessandrini ed è "Seconda B". Il suo ruolo di studentessa le da modo di affermare come vera e propria diva, una diva della porta accanto. Lei sullo schermo impersona trovatello, giovani cameriere, maestrina. Personaggi umili, semplici, discreti, acqua e sapone. Ben lontana dalle vamp a cui danno il volto la, Duranti e la Ferida. Tantissimi titoli nella carriera di Maria Denise. Anche se fuori c'è aria di guerra gli studi di Cinecitta', della Scalera e della Cines sono in piena attività. È l'Italia occupata dai tedeschi fa i conti con i movimenti di liberazione. Luchino Visconti fa parte di uno di questi movimenti milanesi e, in conseguenza di questo viene fatto prigioniero e messo in carcere. Da sempre innamorata del regista, Maria Denis accetta le attenzioni del torturatore Pietro Koch per intercedere a favore di Visconti. Pietro Koch era a capo della banda che agiva nella famigerata Villa triste (luogo fatale per Osvaldo Valenti e Luisa Ferida). Le attenzioni subite dalla Denis danno adito però a sospetti che le costeranno cari. Visconti, che realmente faceva parte della resistenza milanese, viene liberato, interrompe i rapporti con Maria e, addirittura, neghera' il ruolo di lei nella sua liberazione. La guerra finisce, la vita ricomincia, e ricomincia pure il cinema. Nel 46 mentre la Denis sta girando il film "Cronaca nera" viene prelevata, dalla polizia e trattenuta in una questura romana per ben 14 giorni. È accusata di collaborazioniste e di essere stata l'amante di Koch. Visconti non interviene in suo aiuto e la Denis fatica non poco per dimostrare la propria innocenza. La delusione è forte al punto di far diradare sempre più le sue apparizioni sul grande schermo. Il suo addio al cinema lo dà con il film "Tempi nostri" di Blasetti nel 1954. La famiglia, la poesia e la pittura saranno le sue ragioni di vita da quel momento in poi. Nel 95 pubblica una lucida e disincantata autobiografia a cui dà titolo "Il gioco della verità" dove, raccontando il rapporto con Visconti, afferma che l'ingratitudine del regista è stata la sua delusione più grande. La Denise ha una sorella minore, Michela, Beomonte, che cerca di seguire le sue orme, ma dopo 3 film abbandona la recitazione per diventare archeologa..... E anche la storia di Maria Denis è la conferma che dietro quel mondo così irreale, fatto di mobili deco' e telefoni bianchi ci sono eventi spesso tragici... Ma anche questo è il cinema.

Daniele Lorenzetti 

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