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Valentina Cortese la si può annoverare tra le poche dive del mondo dello spettacolo. Ha avuto sempre un’immagine al quanto singolare che faceva ricordare la Duse.

Valentina Cortese coloriNon so se lei sia la più milanese tra le nostre attrici, ma di sicuro lei è la diva meneghina per eccellenza. Parliamo di Valentina Cortese ed è giustamente una delle ultime dive del cinema e del teatro. Come la Borboni nasce il primo gennaio ma del 1923. L'aria da attrice Valentina l'ha sempre avuta ma non lo volle mai confessare. La Cortese inizia a recitare a 15 anni e dal 1942, dopo aver recitato in alcuni film dei cosiddetti "telefoni bianchi" facendo parte di un gruppo di giovani attrici di belle speranze parte per Hollywood. Delle sue colleghe dell'epoca solo la Valli e la Magnani avranno carriere importanti come la sua. In America Valentina partecipa a diverse produzioni di successo. Il suo modo così etereo piace molto ad Hollywood ma, dopo il successo de "La contessa scalza" torna in Italia mantenendo però legami con l'estero. Un esempio è la sua fortunata partecipazione al film "Effetto notte" di Truffaut, pellicola premiata con l'oscar e che fa ottenere a Valentina una nomination come miglior attrice. Truffaut ha sempre riconosciuto alla Cortese il successo del film. Durante quell'edizione degli Oscar la statuetta la vince Ingrid Bergman che quasi si scusa con Valentina, dimostrando tutta la sua stima per lei. Lei è chiamata in tanti modi. Se per le amiche è semplicemente Valentina, per gli addetti ai lavori è "la Cortese" di nome e di fatto, per tutti è "la Diva". Ma perché è sempre stata amata da pubblico e addetti ai lavori? Semplicemente perché sapeva far emozionare. E si è saputa ben destreggiare tra lo star system italiano e pure in quello americano. Mai protagonista delle cronache rosa la sua fama è principalmente legata alle sue doti recitative e il suo definirsi "evanescente" ben descrive tutto ciò. Con leggerezza passa dal cinema al teatro e alla televisione e, con la stessa leggerezza, passa dai classici alle commedie leggere sfruttando una sovrapposizione di tecniche e stili. Nel 1955 ne "Le amiche" di Antonioni tra i diversi personaggi la Cortese interpreta' una Nene' talmente convincente da farle vincere il Nastro d'argento. Altro bel personaggio glielo regala Fellini ne "Giulietta degli spirito" dove è una sofisticata intellettuale. Con un background teatrale importantissimo Valentina dà vita ad un sodalizio artistico con Giorgio Strehler mettendo in scena capolavori come "I giganti della montagna", "Santa Giovanna dei macelli" e il famosissimo "Giardino dei ciliegi" di Cechov. E se fa tv la fa con Zeffirelli in "Gesù di Nazareth" o inaugura gli studi di Milano assieme al Gotha dello spettacolo meneghino. E facendo cinema riesce a sfiorare l'Oscar con Truffaut ed essere una donna della borghesia milanese in "Via montenapoleone" dei Vanzina. Comunque credibile. L'ultima sua fatica è il "Magnificat" di Alda Merlini per finire in bellezza una felicissima carriera. Donna di grande fascino, classe ed eleganza, Valentina Cortese è stata musa di grandi creatori di moda. Da Schubert a Mila Schon a Ferre' nel periodo Dior. Ma nell'immaginario la Valentina che ricordiamo è la diva con l'immancabile foulard ad incorniciare il bellissimo viso e, soprattutto, i meravigliosi abiti scultura di Roberto Capucci. Valentina ci lascia quasi centenaria nella sua splendida casa milanese. La sua Milano che tanto ha amato, ricambiata, tanto da diventarne un simbolo. Cosa ci ha lasciato in eredità Valentina Cortese? Talento, classe ed eleganza. Proprio come le vere dive.

Daniele Lorenzetti 

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