corpo 10 settimanale online

 

Un musicista, un grande della musica italiana, che a mio parere è stato bistrattato solo per aver avuto un gesto goliardico verso una collega, in trasmissione. Questa mia intervista, che riprendo, e ripubblico, è per rendere omaggio e giustizia ad un compositore e non solo, di brani indimenticabili.

Buongiorno, e ben trovato! Come si definirebbe, cantautore, conduttore, musicista, o?

Memo Remigi 2La prima cosa che mi salta in mente è definirmi un miracolo della natura. Mi stanno capitando molte più cose adesso, di quante me ne siano capitate in decenni passati. Tutto questo mi ha dato una spinta mentale e fisica, facendomi ritrovare quasi una nuova giovinezza, in età non più giovane. Posso comunque dire, che potrei essere considerato uno show man. Nella mia vita artistica, ho cercato di avere molte più frecce nella mia faretra, per evitare di fossilizzarmi in un solo ruolo. Non mi sarebbe piaciuto essere ricordato per una sola canzone di successo, per poi fare delle ospitate, solo e soltanto per quel successo. Intanto ho iniziato dal basso, facendo la gavetta. Avevo un mio gruppo e siamo andati avanti per 10 anni. Poi, ero uno dei pochi, che in quegli anni cantava accompagnandosi da solo al pianoforte. Quindi, in quel periodo della mia vita, era la sola possibilità, che mi permetteva di avere delle entrate. E devo aggiungere, che in quegli anni, ho girato l’Italia dalla Sicilia alla Lombardia. Chiaramente si suonava nei night club in voga, come il “club 84” a Roma, e “la Mela” a Napoli. Questi, due tra quelli che più ricordo. E per ogni città ci si fermava per 15 giorni. Chiaramente questo capitolo fu chiuso. Non vi erano più intenti, era faticoso sia dal punto di vista umano che ci legavano, ed i rapporti, erano diventati difficoltosi. Decisi di sciogliere il gruppo, saldai i miei orchestrali, e ricominciai.

 

Poi la sua canzone di successo…

Si certo, nel 1974 al “Disco per l’estate” presentai la mia ormai più che famosa canzone “Innamorati a Milano”. Questa canzone possiamo definirla come la nascita di un nuovo modo di comporre canzoni. Non era legata a giri armonici, che erano quasi sempre presenti in tutte le canzoni di quel periodo. Avevo rotto gli schemi dell’armonie per canzoni, tant’è che i musicisti se ne stupivano. Era quasi adatta a gruppi Jazz.

Tornando a prima, ricominciare, fu semplice?

Anche qui, l’essere al posto giusto nel momento giusto ha avuto la sua importanza. Al club 84 veniva il proprietario di un altro club romano, che mi propose di andare a suonare e cantare e non solo quello. Potevo intrattenere il pubblico, con aneddoti ed interagire con i frequentatori del club, che tra l’altro era esclusivo e per solo soci. Questo mi permise di trovare la mia personalità artistica. Mi fece capire che non ero legato solo alla musica, ma che potevo fare di più e diversificate. Praticamente in quel club era come se avessi un vero e proprio spettacolo teatrale.

Poi come si evolse il Memo che conosciamo ora?

Passai a radio 1, e nel programma radiofonico avevo degli ospiti, che intrattenevo, e poi potevo cantare, raccontare…

…Praticamente un Fiorello di quell’epoca, uno show man a tutto tondo.

Sicuramente avrai composto per cantanti di un certo calibro. Possiamo sbilanciarci e fare qualche nome?

 Ma certamente! La Vanoni, la grande Shirley Bassey, la Berti, Bongusto, e poi Ombretta Colli, quando era ancora la signora Gaber, e tanti altri.

Mi perdoni, e per la grande Mina?

Avevo scritto una canzone per lei, e sarebbe dovuta andare a Sanremo, ma rifiutò e la incise, portandola al festival, Iva Zanicchi e fu il suo grande successo. Era “La notte dell’addio”.

Io, come lei, sono ormai lontano dal nuovo modo di cantare, se così lo si può definire, e quello di fare musica…

…rispecchia i tempi dei giovani che ormai sono solo tecnologici. Non interagiscono tra di loro, sono sempre con il cellulare, intenti a chattate e guardare Facebook piuttosto che Instagram, e si ripercuote anche nel modo di vestire.

Io sarei del parere che la loro musica, quasi sempre mono accordo, rispecchia un po’ il loro modo di essere e di vivere. Ma questa è una mia opinione, basata sul fatto che poi si somigliano tutti.

Ma parliamo di Ballando con le stelle! Come ci è capitato?

Avevo fatto un video come ComoShapira, un raghetton che poi avevo definito un Remiggitton. Questo video in cui cantavo e ballavo sulla spiaggia con un corpo di ballo, mi aveva veramente galvanizzato. Milly Carlucci aveva visto questo vecchietto e mi propose di andare a Ballando. Voleva dimostrare che anche alla mia veneranda età di ottantenne si poteva fare qualcosa, e che non fosse giusto tirare i remi in barca e vivere senza incentivi, e che si poteva sempre fare qualcosa, e poi il movimento giova alla salute.

Prossimi progetti?

A Luglio registro due puntate, di un programma, ma non posso anticipare di più.

In fin dei conti, 60anni di carriera sono veramente un bel traguardo!

Devo riconoscere che dopo tutti questi anni per mia gioia e fortuna, mi sono ritrovato a non guardare al passato, e di cose ne ho veramente fatte tante. Ho persino fatto teatro con grandissimi attori, come Arnoldo Foa, Lea Zoppelli. Ma la cosa che più mi ha meravigliato che, con i due anni di trasmissione sulla 7, “Propaganda live” mi sono guadagnato qualcosa di quasi insperato, il pubblico dei giovani. Questa trasmissione ha tirato fuori una aspetto poco rilevato prima, l’ironia e l’autoironia.

Cosa conta nella vita oltre alla professionalità?

Di sicuro la fortuna, poi una vita lineare ed ancora decoro, e rispetto per il lavoro altrui e per le persone in generale. Dopo il mio passaggio alla trasmissione propaganda live, i giovani non mi conoscevano più come quello di innamorati a Milano o per la trasmissione con topo Gigio, ma solo come Memo di propaganda live, e questo per è stato come ritrovare un nuovo successo.

Cosa consiglieresti ai giovani?

Mai rinunciare alle occasioni, anche se sembrano sbagliate, perché potrebbe essere quella giusta, che poi è quello che è successo a me facendomi diventare diventare quello che sono ora.

Grazie!

Antonio Ventura Coburgo de Gnon

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