Marina Fiordaliso
L’ho conosciuta in Rai, lavoravamo insieme nella trasmissione di Magalli, “piazza grande”. Legammo subito, e le chiesi di accompagnarmi a Gallipoli, dove ero in giuria per il concorso di Miss Mondo Italia. Accettò subito ed una volta arrivati, si innamorò non solo di Gallipoli, ma del mare. A suo detto con la stessa bellezza di quello sardo, ma con il vantaggio che l’acqua del Salento, ha una temperatura più gradevole, e non gelida come il mare della Sardegna. Non volle essere ospite da me, perché quando venne a trovarmi per qualche giorno di vacanza, era in compagnia di una sua amica, e non voleva darmi disturbo ospitando una persona che non conoscevo. Per me non sarebbe stato un problema, ho tre camere per gli ospiti, ma poi ho capito che il motivo era un altro, e non mi è dato rivelarlo. Comunque la mattina presto dopo che lei aveva fatto la sua solita corsetta, ci ritrovavamo sul mio terrazzo a fare colazione con il nostro, ormai famoso, “pasticciotto” leccese, caffè ed altro. Poi mare e la sera divertimento. Comunque Fiorda, come gli amici la chiamano, è rimasta la ragazza semplice di sempre. Il Covid, che su di lei ha pesato molto, portandosi via la madre e colpendo sia il padre che lei stessa, le ha dato una bella batosta, ma è una donna forte, e si è ripresa. Non posso dimenticare la sua performance come attrice/cantante nel Musical “Menopouse”. Era così divertente che l’ho visto ben tre volte, con tre edizioni diverse. Dopo due anni di lontananza forzata, causa Covid, ed ora la ripresa della tournée, ci impedisce di ritrovarci, ma rimaniamo sempre in sintonia. Ricordo che una sera eravamo a Gallipoli al ristorante di Beppe Macchia, uno degli chef più quotati della zona, che era situato proprio di fronte al teatro Garibaldi, datato 1700, con chitarra alla mano abbiamo iniziato, tutti insieme, a cantare i successi di Marina, come se fossimo in casa. Il bello che gli altri commensali dei tavoli vicini, pur avendola riconosciuta, non sono venuti ad importunarla. E questo succede a Gallipoli. Ma di ricordi con lei ne avrei tanti, ma sarei lungo come un’enciclopedia. Con affetto il vostro,
Antonio Ventura Coburgo de Gnon